
Secondo la psicologia e la sociologia, per seduzione si intende l’azione di un soggetto (uomo/donna), l’induzione intenzionale ad iniziare una storia sentimentale o erotica con un altro soggetto (donna/uomo).
Dal latino se-ducere, portare a sé, condurre fuori dalla retta via. La natura della seduzione puo’ essere positiva ma anche con valenza negativa.
Il corpo umano trasmette e riceve messaggi non verbali per comunicare (contatto oculare), l’attrazione si sviluppa tramite magnetismo, come una calamita di due i piu’ corpi, il linguaggio tramite la voce, il tono e la modulazione induce piacere e stato mentale positivo, tramite l’odorato gradevole (sudore, saliva, feromoni e profumi), tramite il cervello che è l’organo motore.
La capacità di farsi vedere, di farsi notare, di scoprirsi molto lentamente e nascondersi, è un’antica arte di seduzione femminile.
La seduzione è Regina
Nell’antica Roma, all’incirca 10/20 a.C., famosa e mitica la danza dei sette veli della Regina Salomè, Regina d’Arabia. Si narra di lei nei Vangeli, figlia del Re Erode e di Eurodiade, conduceva vita privata a Roma. Giovane principessa, dotata di fascino lunare dai lunghi capelli neri e pelle bianca, adornata di gioielli alle mani, alle caviglie e al girovita, diadema tempestato di pietre preziose, profumata di rose, narciso e zafferano. Una fiera bellezza vestita di soli sette veli con il viso coperto per nascondere il meraviglioso corpo, danza a ritmo di musica togliendosi un velo alla volta. Con la sua femminilità e grazia, i movimenti molto sensuali e con lo sguardo languido seduce gli astani, incanta, ammalia ed annienta l’animo maschile. Dietro richiesta di Erode, danza questo ballo per lui secondo l’usanza di quel tempo, in cambio di un desiderio. Su istigazione della madre, Salomè chiese la decapitazione di Giovanni. Regina potente, seducente e crudele.
Si ricorda la regina Cleopatra VII, regina d’Egitto, figlia di Tolomeo XII Auletes, nato ad Alessandria d’Egitto all’incirca nel ’69 a.C., il suo nome significa “Gloria a suo padre”. Divenne Regina a soli 18 anni. Colta, conosceva e parlava sette lingue, conosceva ogni varietà di veleno sperimentandolo sui condannati a morte. Donna affascinante entrata nel mito, come colei che regna con potere, intelligenza, intrigo e dominio, lussuriosa, capostipite, aveva ai suoi piedi i padroni della Terra, pronti a rinnegare la famiglia e la patria. Sedusse con le sue grazie i Generali Romani Giulio Cesare e Marco Antonio ed infine Ottaviano.

Si racconta che Cleopatra si immergesse in piscina colma di latte di asina insieme alle sue ancelle, per avere la pelle morbida e vellutata. Avvolta in tappeto, senza abiti, si presento’ a Giulio Cesare, che vedendola si innamoro’. Secondo l’usanza dei Faraoni, presentarsi in codesto modo era l’incarnazione divina: la Sovrana, il suo regno duro’ 20 anni.
A teatro
La prima rappresentazione teatrale è del ‘900, scritta da Oscar Wilde nel 1893, avvenne a Desdra il 09/12/1905 alla “Semperoper”, nel 1906 replicata da Toscanini a Milano, come overtour il 21/12/1806 a Torino al Teatro Regio da Richard Strauss e ripetuta sempre a Torino nel 2008.
Con splendide coreografie, musiche scenografiche, oggi è una delle opere piu’ belle eseguite con successo, prodotta in varie versioni, un vero capolavoro letterario.
Anche qui’,Cleopatra, Regina d’ Egitto, opera presentata in teatro, cinema e produzione letteraria con enorme successo.
La seduzione come rituale amoroso è positiva, vitalità ed energia creativa.
La seduzione con scopi non nobili porta alla distruzione dell’identità della persona, l’abuso di potere implica la sottomissione con conseguente annientamento. E’ doveroso che ai giorni nostri tale violazione venga punita severamente.